La serva padrona di G.B. Pergolesi | in versione elettronica
British Summer Time
at Officine San Carlo
Tickets
Event Details
La serva padrona
di G.B. Pergolesi
in versione elettronica
La serva padrona rappresenta il genere del comico in musica nella sua massima epsressione e fioritura.
Venne rappresentata per la prima volta nel 1733 al teatro San Bartolomeo. Il testo di Gennaro Antonio Federico offrì a Pergolesi l'occasione di un capolavoro di equilibrio tra vivacità dialogica e proporzione formale, realismo e stilizzazione, grottesco caricaturale e sottili ombreggiature psicologiche. Il risultato fu un'operina che fece la grandezza dell'opera buffa napoletana con la realizzazione di una comicità sbrigliata ed energicamente positiva, capace di scatenare clamore in tutta Europa con un dibattito che coinvolse le menti più brillanti dell'epoca, da Rousseau a Diderot, da Grimm a d'Alembert allo stesso Voltaire.
In versione elettronica Pergolesi risplende nel dinamismo delle sue melodie, rivelando tutta la sua modernità. Nell'inventiva continua della sua musica il desiderio, l'identità, l'amore e i suoi travestimenti giocano al tavolo del Molteplice.
regia Rosario Sparno
con
Costanza Cutaia Serpina
Ignas Melnikas Uberto
Renato De Simone Vespone
Marco Palumbo clavicembalo
Giulio Fazio Synth e Live electronics
Francesco De Simone Live electronics
Scenografia Kristina Psoni
Disegno Luci Simone Picardi
Elaborazione elettronica di Massimiliano Sacchi e Giulio Fazio
Durata 60 min.
Note di regia
Opera padrona
La vera Serva padrona è l'opera buffa stessa.
Nata per “servire” da intermezzo ad un opera “padrona” (Il prigionier superbo, opera seria per la quale La serva padrona fu concepita come intermezzo comico), questa vivace e allegra opera buffa di Pergolesi ha assunto col tempo la dignità, la forza e l’autonomia di una vera e propria Opera Padrona
Quello che viviamo in scena è a tutti gli effetti il ménage di un coppia di innamorati che si rintuzzano, si provocano e si rincorrono in un gioco dei ruoli da destrutturare e ricostruire ogni volta. Ogni giorno.
E’ il gioco della seduzione, il loro. Di affermazione di potere dell'uno sull’ altro.
Serpina e Uberto sono entrambi coscienti che i ruoli non sono mai definiti e ognuno di loro può rovesciare la propria situazione in ogni istante.
Anche l’originale e notissima partitura settecentesca si piega stavolta e si asservisce anch’essa ai suoni elettronici.
Vespone è il Servo che assiste a questo gioco. Vi partecipa ubbidiente ma divertito perché sa che nessuna Opera Padrona d’amore, gelosia o di potere potrebbe andare in scena senza di lui, che funge da pubblico discreto e sognatore.
Rosario Sparno